
LE IMPRESE ITALIANE RITROVANO FIDUCIA
Risale l'indicatore di fiducia delle aziende italiane.
Lo rivela Isae, l'Ente pubblico non governativo di ricerca legato al Ministero del Tesoro.
L'indagine, svolta su un panel di circa 4.000 imprese, evidenzia i giudizi positivi delle imprese
sui livelli di produzione, ordini e giacenze di magazzino.
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IRAQ: SHELL IN TRATTATIVE PER IL GIACIMENTO PETROLIFERO DI KIRKUK
La compagnia Royal Dutch-Shell è in trattativa con alcune compagnie cinesi
per il giacimento petrolifero della città curda di Kirkuk.
La corsa all'oro nero da parte della multinazionale anglo-olandese punta all'assegnazione di lincenze in Iraq e
partecipazioni o asset nella raffinazione unitamente a Pechino.
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IRAQ: 1° FESTIVAL FLOREALE INTERNAZIONALE A BAGHDAD

Si concluderà oggi 22 aprile 2009 il festival floreale internazionale
inaugurato lo scorso 15 aprile nella città di Baghdad.
Si tratta della prima manifestazione dedicata a questo settore a svolgersi in tutto l'Iraq
e che vede la partecipazione di numerosi floricoltori provienienti dal Medioriente,
dall'Europa e dall'India.
Diversi gli eventi correlati al Festival, che si celebra nel rinomato parco Al Zawra di Baghdad:
mostre fotografiche a tema, spettacoli di intrattenimento e conferenze sulla floricoltura
ai quali sono state invitate a partecipare 12 province irachene e altri 24 Paesi tra cui anche l'Italia.
Da parte degli organizzatori il Festival contribuisce a lanciare un chiaro messaggio: l'Iraq è un Paese interessato alla
pace e che diventa sempre più sicuro, come ha dichiarato il portavoce del consiglio municipale di Baghdad,
Hakim Abdel Zahra.
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TEMIX E IRAQI REPUBLIC RAILWAYS: FIRMATO L'ACCORDO PER LA REALIZZAZIONE DEL "PIANO DELLA RETE NAZIONALE DI TELECOMUNICAZIONE"

Si è siglato oggi a Catania l'accordo tra la società italiana Temix e il gruppo delle società irachene,
incaricate dal governo locale di organizzare la ricostruzione delle reti infrastrutturali di telecomunicazione in Iraq.
La firma del "Piano della rete nazionale di telecomunicazione" è avvenuta nel corso di una cerimonia ufficiale inaugurata
dal direttore di Confindustria Catania Franco Vinci e svoltasi alla presenza di una delegazione irachena e rappresentanti della azienda siciliana.
Tra i presenti: l'amministratore di Temix Spa, Armando Caravella, Souad Jarullah Jebur (Presidente "General communications holding"),
Adil Abbas Fadhil Al Shaikhli ("Iraq central cooperative associations for communications and transportations") e
Ali Jumaah Zghair Zghair, Presidente dell'ICCACT (Iraq central cooperative associations for communications and transportations)
che ha sottolineato il presiozo contributo delle imprese italiane nella ricostruzione dell'Iraq..
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BAGDHAD, 17 aprile (Reuters) - L'Iraq ha chiesto a Eni (ENI.MI: Quotazione), Nippon Oil of Japan (5001.T: Quotazione) e Repsol (REP.MC: Quotazione) di riformulare le loro offerte nell'ambito della gara per il giacimento di Nassiriya.
Lo riferisce il ministro per l'Energia iracheno Hussain al-Shahristani.
"Eni, Repsol e Nippon Oil hanno recentemente presentato le loro offerte tecniche (...) ma il ministero dell'Energia, dopo averle studiate, ha fatto loro alcuni appunti e chiesto di riformularle", ha detto al-Shahristani.
Il ministro ha anche dichiarato che si aspetta di ricevere la nuova documentazione "nel giro di qualche giorno".
Le tre società erano state invitate dal governo iracheno a competere per il dominio del giacimento - che secondo il governo locale potrebbe generare entro 18 mesi 100.000 barili di oro nero al giorno. Ma i dirigenti Eni stimano che possa produrre anche fino a 1 milione di barili.
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16/04/09 - Iraq, Imprese italiane per il nuovo porto di Fao
Osservatorio Iraq, 16 aprile 2009
Saranno imprese italiane a costruire il nuovo porto di Fao, nell’estremo sud dell’Iraq. Lo ha annunciato il ministro dei Trasporti iracheno, Amir Abdul Jabbar Ismail, durante una conferenza stampa a Baghdad in occasione del 73esimo anniversario dalla fondazione della società irachena delle ferrovie, precisando che il Consiglio dei Ministri ha approvato uno studio realizzato da italiani.
"Questo progetto costerà 2,8 miliardi di euro, e a costruire questo porto saranno società italiane con la partecipazione del Dipartimento progetti del nostro ministero", ha spiegato Ismail, aggiungendo che i lavori inizieranno presto e saranno completati in tre anni.
Il ministro ha poi sottolineato che si tratta di “un progetto strategico molto importante e di uno dei più grandi progetti economici".
[O.S.]
Fonti: Agence France Presse, Apcom
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08/04/09 - INAUGURATO NUOVO CEMENTIFICIO LAFARGE IN KURDISTAN:
CRESCE LA DOMANDA NEL SETTORE EDILIZIA

Si è inaugurato in questi giorni un nuovo cementificio della compagnia francese Lafargea Bazian, nel Kurdistan iracheno. L'apertura dell'impianto, situtato a una trentina di km dalla città di Sulaimaniya econ una capacità di produzione annua di 2,5 milioni di tonnellate, risponde alla forte domandadi materiali edili nel mercato iracheno, dovuta al processo di ricostruzione del Paese per il quale si registra un aumento di richiesta di cemento pari al 15% annuo.Le forniture serviranno per la realizzazione di abitazioni e infrastrutture.Nel corso della cerimonia di inaugurazione ufficiale, celebratasi alla presenzadi diverse autorità curdo-irachene tra cui lo stesso Presidente dell'Iraq Jalal Talabani, il Vice Primo Ministro iracheno Barham Salih ha affermato che «la Regione del Kurdistan è aperta ad accogliere qualsiasi impresa che vuole investire
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Da Lafarge
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DELEGAZIONE ITALIANA IN VISITA NELLA REGIONE IRACHENA DEL KUDISTAN

07/04/09 - Il Ministro della Pianificazione del Kurdistan incontra una delegazione della regione Toscana
Si è tenuto lunedì 6 aprile l'incontro tra Othman Shwani, Ministro della Pianificazione del Governo della Regione autonoma del Kurdistan con una delegazione della regione italiana Toscana.Nel corso dell'incontro, in cui si è discusso del contributoda parte della Toscana e delle imprese italiane nel settore della costruzione di ospedali in territorio curdo-iracheno edell'educazione alla salute, Shwani ha sottolineato l'importanzadelle relazioni tra il nostro Paese e il Kurdistan, precisando le opportunità di investimento per l'Italia.
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Petrolio, ora l'Eni approda a Nassiriya. Al via la corsa ai giacimenti in Iraq
L' Iraq e al secondo posto nel mondo per dimensioni delle riserve di greggio

Roma, 2 apr. ''C'e' una nostra offerta'' per lo sfruttamento dei giacimenti di Nassiriya, in Iraq. Ad affermarlo, a margine di un'audizione in Commissione Industria del Senato, e' stato l'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni. Un'offerta, questa, che il gruppo petrolifero italiano presentera' ''da soli'' anche se successivamente ''ci potremmo associare'' con eventuali partner. ''Non sapremo nulla prima di venti giorni'' dice Scaroni.
L'eventuale aggiudicazione dell'appalto per lo sviluppo dei giacimenti di Nassiriya potrebbe rappresentare per l'Eni una vera e proprio manna visto che l'Iraq e' al secondo posto nel mondo per dimensioni delle riserve di greggio.
Infatti, come ha affermato all'inizio del mese lo stesso Scaroni, l'Iraq rappresenta ''la nuova mecca del petrolio''. ''E' sempre stato un Paese ricchissimo di risorse petrolifere, ma che per molti anni e' uscito di scena dal mondo del petrolio. Ho l'ambizione - aveva affermato l'ad del gruppo petrolifero italiano - che Eni sia la prima compagnia internazionale che 'sbarca' in quel Paese''.
L'Iraq in queste ultime settimane ha indetto diverse gare 'rapide' aperte a societa' straniere in modo da aumentare nel breve termine la produzione di petrolio del Paese. Il ministro del petrolio iracheno, Hussain Shahristani, nei giorni scorsi aveva affermato che per il giacimento di Nassiriya si aspettava di arrivare entro 18 mesi a raggiungere una produzione di 100.000 barili al giorno. Il giacimento di Nassiriya di Dhi Qar ha delle riserve stimate di circa 4 milioni di barili. In lizza per lo sviluppo dei giacimenti di Nassiriya oltre all'Eni ci sarebbero anche Nippon Oil e Repsol Ypf.
Nel corso dell'audizione in Commissione al Senato Scaroni si e' soffermato anche sulle importazioni di gas, sottolineando che "non ha piu' senso nella situazione attuale prolungare i tetti Antitrust", che limitano fino al 2010 le importazioni di gas in Italia da parte di Eni. L'ad definisce i tetti ''una misura anacronistica, inutilmente punitiva che non capisco''.
Una misura ''che non esiste in Germania, in Francia o in Belgio...'' e che colpisce l'operatore dominante, ''l'Eni che ha una quota di mercato molto piu' bassa rispetto a quella degli altri operatori dominanti nei loro rispettivi mercati''. Gaz de France, ad esempio, rileva Scaroni, "ha una quota di mercato in Francia dell'89% mentre quella dell'Eni e' del 64% in Italia".
Ogni volta che c'e' una crisi del gas, sottolinea, "tutti vengono da noi. Vogliamo o non vogliamo l'Eni? Se dovremo ridurre le nostre quote di mercato dovremo andare in altri mercati e rischiamo di avere meno disponibilita' in Italia nel momento del bisogno. In un Paese come il nostro, molto dipendente dal gas, e' una buona cosa avere uno dei piu' grandi operatori del settore. E' un bene non un male". Un prolungamento dei tetti Antitrust, conclude, ''e' in contraddizione con la sicurezza degli approvvigionamenti''.
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